Il vostro itinerario in Alta Langa merita una giornata. Qqui si trovano formaggi, nocciole, natura, castelli, borghi autentici come quelli di una volta. Impossibile un solo itinerario, eccovi qualche spunto: se vi piace la nocciola non perdetevi Cortemilia e Cravanzana, se amate i castelli fanno per voi Prunetto e Saliceto, se siete appassionati di formaggi, Murazzano à la vostra meta. Se amate i fiori Bossolasco è il paese delle rose, se volete vedere un paese di pietra spingetevi fino a Bergolo, per scoprire i segreti della Masche, le nostre streghe, Paroldo vi aspetta, per vedere il mare in giornate limpide le vostre mete sono Mombaracaro e Monesiglio. Ogni paese un mondo a sé, un microcosmo in cui godere della semplicità dei gesti quotidiani. Con un paesaggio che toglie il respiro, ad accompagnarvi ad ogni curva.
I centri principali sono: Bossolasco, con il tardo medioevale palazzo Balestrino, il centro storico invaso dalle rose e le storiche insegne d’artista; Murazzano, che oltre a dare il nome al grande formaggio DOP, conserva uno dei centri storici più interessanti (da vedere i resti dell’unico mulino a vento delle Langhe) dominato dalla bella torre quadrata di pietra; Mombarcaro, che con i suoi 900 metri è la vetta delle Langhe.
Da lì potete scendere alla Riserva delle Sorgenti del Belbo per un’escursione nella natura più incontaminata.
Oppure andare a caccia di affreschi gotici, o ancora scoprire le chiesette romaniche di San Pietro a Mombarcaro, San Frontiniano ad Arguello, San Ponzio a Marsaglia, San Sebastiano a Paroldo; se preferite torri e castelli non mancate quelli di Marsaglia, Benevello, Cigliè, Albaretto Torre, Cravanzana, Niella Belbo, Castellino Tanaro, Rocca Cigliè e Sale delle Langhe.
C’è poi la rilassata sosta nelle osterie dalle insegne dipinte sul muro e il pergolato appoggiato alla casa, sempre affacciate sulla piazza del paese, dove si gioca al “Balon“, il gioco delle Langhe: la storia del pallone elastico è scritta tra questi muri storti da anonimi eroi di un giorno e da vere leggende come Ghindo, Manzo, Bertola. Una partita in piazza alla pantalera è ancora oggi uno spettacolo unico, sportivo ma anche sociale.
Una visita ai luoghi di Fenoglio fa tappa forzata a San Benedetto Belbo, con l’Abbazia benedettina e l’Osteria di Placido e dal Belbo risale su fino al cupo Passo della Bossola e al cimitero di Murazzano; oppure vi porta a Lunetta, abbandonata frazione di Mombarcaro, archetipo di tutti i “Pavaglioni” dello scrittore o ancora alla Cascina della Langa a Benevello, alta e isolata sopra la valle.
In tutti i casi, quale che sia il vostro itinerario, queste colline vi lasceranno un segno e il desiderio latente di ritornare.